Linda, 15 anni, dalla Germania all'Isis

Linda, 15 anni, dalla Germania all’Isis

Storie di oggi

Una ragazzina “normale”. Così la definivano i conoscenti.

Un giorno, e precisamente il 1° luglio del 2016, Linda esce di casa. Nulla fa presagire qualcosa di tragico. “Esco con le amiche, mamma. Resto fuori tutto il giorno”.

La mamma accondiscende. Ma la ragazza non rientra e risulta irreperibile. A nulla valgono le ricerche della polizia tedesca.

I servizi di informazione teutonici ricostruiscono il suo viaggio. Partenza da Pulsnitz in direzione Francoforte. Con in mano una falsa procura dei suoi genitori, sale sull’aereo per Istanbul, e da qui parte il volo per Raqqa.

Cosa è successo nella mente di questa giovane?

In Internet Linda conosce un giovane ceceno e probabilmente se ne innamora perdutamente. Ma questo idillio non è uno di quelli sentimentali che fanno solitamente sognare le giovinette. Si tratta di una passione mista a politica e religione.

Il cuore di Linda si radicalizza in breve tempo. La conversione all’Islam è sconosciuta ai genitori. La ragazza, per osservare il ramadan diceva di volersi tenere a dieta.

Ben presto Linda organizza una fuga col suo amico ceceno. Quando raggiunge la Siria diventa Meriem.

La vita di Meriem tra i guerriglieri è stata ricostruita dall’Intelligence. La giovane non era nuova agli uomini dei servizi segreti. Era sotto osservazione insieme ad un gruppo che stava progettando un attentato in Germania.

Di lei si ha anche un video che la ritrae insieme all’amico mentre transita a Idlib sotto il controllo dei guerriglieri.

Il suo fidanzato viene ucciso, forse in combattimento, e Meriem viene aggregata alla terribile brigata femminile “Al Khansaa” per occuparsi delle prigioniere, spesso torturate a morte. Da quel gruppo si esce solo per il martirio. Come per tutte le vedove l’escursus è segnato: propaganda, spionaggio ed infine attacchi kamikaze.

Gli uomini della coalizione internazionale la trovano però a Mosul, barricata in una casa insieme ad un’altra ventina di terroriste.

Vengono immediatamente attratti dallo sguardo triste di una ragazzina giovanissima, dagli occhi chiari e l’aria dimessa.

Ora è in carcere a Baghdad, insieme alle compagne: cinque tedesche, tre russe, tre turche, due canadesi, oltre a marocchine, libiche e siriane. Linda non parla. Si limita a guardare tutto e tutti con un’aria triste.

Storie legate alla situazione tragica del momento storico che viviamo.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*